Lo sapevate che…?
I canederli o knödel nascono come piatto povero di tradizione contadina nella Germania del Sud (Baviera), in origine consistevano semplicemente in palle di pane raffermo fatto a cubetti e tenuto insieme con latte o acqua e uova, secondo la migliore tradizione del riutilizzare gli avanzi.
Il termine tedesco per indicare questi grandi gnocchi è knödel, da “knot” che sta per “grumo”.
Forse questo lo sapevate, ma sapevate invece che hanno a che fare con una cappella di un Castello?
La cappella del castello di Hocheppan in questione è vicino a Bolzano e custodisce uno straordinario ciclo di affreschi dipinto intorno all’anno 1180. Un particolare di questi affreschi mostra la vergine partoriente. La balia é in cucina e controlla la pentola nella quale cuociono 5 canederli. Altro particolare, con la mano destra ne infilza uno con la forchetta e fa il gesto di assaggiarlo. Ecco dunque che qui, nel castello di Hocheppan, ci imbattiamo nella prima e più antica rappresentazione dei canederli.
Noi non sappiamo quali ingredienti venivano utilizzati per preparare i canederli a quel tempo. Ma sappiamo che oggi sono un piatto molto rinomato, diffuso in tutta la Germania, in Austria, in Svizzera, in Polonia, in Repubblica Ceca (dove prendono il nome di knedliky) e in Slovacchia.
In Italia sono molto consumati nelle nostre zone ma anche in Veneto e in Friuli, soprattutto nelle zone montane settentrionali, dove vengono detti anche chineghi o balotes (grandi palle).
Fanno parte della cucina degli “avanzi”, della tradizione dei cosiddetti “piatti poveri”, anche se oggi sono considerati un piatto molto prelibato e conosciuto.
Vengono realizzati sia nelle versione “salata”, dalla ricetta classica con la speck a quella con i formaggi – i funghi porcini.. sia nella versione dolce con le albicocche o le prugne.
Le ricette sono diverse, la base di tutte è sempre il pane raffermo.
La ricetta
Ingredienti per i canederli con lo Speck – 8 canederli circa
250 g di pane raffermo- pane bianco (quello che avanzate durante i pasti 🙂 ) tagliato a dadini di circa mezzo cm di lato.
150 g di Speck dell’Alto Adige con la sua parte di grasso, tagliato a dadini fini di 2-3 mm di lato, tenendo presente che se sono troppo grossi compromettono la tenuta dei canederli e infastidiscono metre si mangiano
2 uova
1/4 di latte
1 cucchiaio di cipolla, tritata finemente
1 cucchiaio di burro
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
farina, la minor quantità possibile, non oltre 30 grammi
sale e pepe
Rosola la cipolla nel burro ed aggiungi lo Speck.
Mescola cipolla e Speck in un recipiente con il pane. Sbatti le uova, aggiungi il latte, il prezzemolo e l’erba cipollina. Pepara e sala, ricorda mentre metti il sale di non esagerare dato la presenza dello Speck.
Mescola con cautela l’impasto e lascia riposare per 15 minuti o poco più.
Aggiungi un po’ di farina; la quantità deve variare a seconda della consistenza del pane bagnato e può essere valutato nella giusta misura solo con l’esperienza; in genere uno o due cucchiai di farina devono essere sufficienti.
Forma con le mani delle palle di diametro di circa 5-6 cm. Lavorate il pane con delicatezza in modo che non si spiaccichi ma conservi la sua struttura porosa.
Il canederlo non deve essere né asciutto né molle. Se è troppo molle, non rassodare con farina ma con il pangrattato.
Il Knödel (anche quello da servire poi in brodo) va messo in acqua salata bollente e poi cotto per 15 minuti circa al minimo bollore.
Potete servirlo in brodo oppure asciutto con burro fuso o con il ragù.
Noi di solito al maso proponiamo i canederlotti in ai porcini con burro fuso e Trentingrana. I canederlotti sono un pò più piccoli dei canederli normali e la ricetta è la stessa è necessario solo aggiungere i porcini.
A voi come vi piace mangiarli?